Succede talvolta, quando si scrive un libro, di prenderne un altro come ispirazione, soprattutto se è già un classico di grande successo. E lo stesso può accadere anche per un evento. In un certo senso, anche “Immagini per crescere” – nato per festeggiare i trent’anni del Servizio di infanzia a Lavis – ha trovato la sua fonte di ispirazione. Ed è un intero paese fatato, che si trova a quasi 170 chilometri da Trento, in provincia di Treviso. A Sàrmede.
La storia roginale è narrata dalla Fondazione Štěpán Zavřel, che prende il nome da un artista che in quel paese ha contribuito a creare la magia, attraverso la particolare vocazione per le pitture murali e per le illustrazioni. Anche in questo c’è una certa vicinanza con il Trentino e con Lavis in particolare: anche qui c’è un’artista locale che aveva quella stessa vocazione.
Si chiamava Paola De Manincor ed era nata a San Lazzaro, nel comune di Trento, il 4 giugno 1931. Ma l’intera vita l’ha passata proprio a Lavis, dove si innamorò del poeta locale Italo Varner. Ma questa, come si dice spesso in questi casi, è un’altra storia.
Štěpán Zavřel
Torniamo dunque a Sarmede e al suo artista di riferimento. Štěpán Zavřel nacque a Praga nel 1932 (per pura coincidenza pochi mesi dopo Paola De Manincor). I suoi genitori avevano una sartoria in un distretto nel sud della capitale della Repubblica Ceca (allora era Cecoslovacchia). Lui frequentò invece la facoltà di Arti cinematografiche, specializzandosi nei film d’animazione.
Già ai tempi la città era un crocevia di culture e contraddizioni: un ponte fra il mondo occidentale e l’Unione Sovietica, nel contesto difficile della Guerra fredda. Zavřel aveva il suo studio-laboratorio a Malá Strana, sulla riva sinistra della Moldava.
Alla vigilia degli anni Sessanta, nel 1959, Zavřel fuggì dal Paese in modo roccambolesco, in cerca della libertà che non gli veniva più garantita sotto la dittatura comunista. Dopo vari imprevisti, degni di un libro di avventura, riuscì finalmente ad arrivare in Italia, accolto in un campo profughi a Trieste.
A Sàrmede
Non è questo lo spazio per entrare ancora più nello specifico di questa biografia. Basta dire che, negli anni successivi, Zavřel continuò a viaggiare, come già aveva fatto nei primi anni della sua formazione. Andò a Roma per l’Accademia di Belle Arti, poi in Germania per la Kunstakademie di Monaco e infine a Londra.
Poi nel 1968 trovò il suo paradiso in una vecchia cascina abbandonata a Rugolo di Sàrmede, dando vita a una sorta di atelier locale, mentre le sue mostre continuavano ad essere esposte nelle gallerie di tutto il mondo: in Norvegia, Svizzera, Sudafrica, Germania, Stati Uniti, America Centrale, Spagna e addirittura al Met di New York.
Le immagini della fantasia
Ma la magia era intanto iniziata proprio a Sàrmede, quando nel 1983 si inventò la Mostra internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia (oggi chiamata semplicemente “Le immagini della fantasia“). Nel 1988, alla mostra si affiancò anche la Scuola internazionale d’Illustrazione.
Come spiegano dalla fondazione nata in suo onore, «Štěpán Zavřel ha trasformato un centro di tremila persone sui colli trevigiani in un “paese della fiaba”, popolato di quasi settanta affreschi (a firma sua e dei molti artisti di calibro internazionale da qui transitati) sugli edifici pubblici e privati della zona».
La connessione
Oggi a Sàrmede quello stesso spirito vive continuamente, grazie alla comunità che ha portato avanti l’insegnamento di Zavřel (morto il 25 febbraio 1999). Il fulcro è la mostra dedicata al mondo dell’illustrazione e della narrativa per l’infanzia, che si intreccia con il resto delle attività di questo luogo magico.
E che ora si connette appunto con Lavis e con tutto il Trentino, grazie alle mostre che saranno allestite a palazzo de Maffei. Ci saranno due intere sezioni de “Le immagini della fantasia” di Sàrmede, quella dedicata alle Selve domestiche (n. 38) e quella alla Vita segreta degli oggetti (n. 37).
È un’occasione unica, per tutti i trentini e per le persone qui di passaggio, per fare un salto – ovviamente a bordo della fantasia – fino a Sàrmede, nel mondo magico creato da Štěpán Zavřel.